Markit PMI: a marzo in Italia forte calo delle vendite al dettaglio
Markit PMI: a marzo in Italia forte calo delle vendite al dettaglio


Per il settore italiano delle vendite al dettaglio marzo è stato un mese impegnativo, con le vendite in calo sia su base mensile che annuale. Il maltempo, il minore afflusso di clienti e la minore propensione alla spesa tra i consumatori sono stati indicati come i fattori responsabili di tali deludenti risultati. Ciononostante, i dettaglianti monitorati prevedono una ripresa ad aprile, e questo li ha spinti ad aumentare i livelli d’acquisto e le scorte. L’Indice PMI IHS Markit delle Vendite al Dettaglio in Italia, che registra i cambiamenti su base mensile delle vendite comparabili, a marzo è stato pari a 48.0, indicando un calo da 50.4 di febbraio e un calo mensile delle vendite per la quarta volta negli ultimi cinque mesi. Le vendite sono calate anche rispetto ad un anno fa, e ad un tasso notevole. L’esatto 45% del campione monitorato durante l’indagine di marzo ha indicato tale contrazione, la più forte in 20 mesi. Alcuni dettaglianti hanno indicato il maltempo, che ha avuto un effetto negativo sulle presenze, come la ragione principale legata alle vendite deludenti di marzo. Detto ciò, anche l’incertezza politica e la ridotta fiducia da parte dei consumatori sono stati indicati come fattori che hanno pesato sulle vendite. I sopramenzionati venti contrari di marzo hanno determinato il forte divario tra vendite effettive e target prefissati. Tuttavia i dettaglianti monitorati hanno indicato anche dei timidi segnali di ripresa negli ultimi giorni prima della Pasqua, in parte dovuti alla speranza di migliori condizioni meteorologiche per le prossime settimane. Gli ultimi dati riguardanti le previsioni di vendita per il prossimo mese mostrano il più alto livello di fiducia dei dettaglianti dallo scorso novembre. I tentativi di stimolare le vendite hanno generato prezzi al ribasso anche in quest’ultima dell'indagine. Ciò ha pesato sui margini, che a marzo hanno continuato a diminuire ad un ritmo significativo. Un altro fattore responsabile del calo dei margini è stato l’incremento dei prezzi di listino dei fornitori, che ha contribuito ad aumentare il costo medio di acquisto da parte dei dettaglianti italiani. L’inflazione generale è rimasta forte, con l’aumento di pane, frutta e carburante rispetto al mese precedente. I prezzi maggiori sono stati in parte causati dall’offerta limitata. Le positive previsioni di vendita di aprile hanno spinto i dettaglianti italiani ad intensificare gli acquisti a marzo. Nonostante un rallentamento rispetto al record di febbraio, la crescita si è mantenuta storicamente forte. Durante il mese di marzo la maggiore tendenza all'acquisto ha determinato l'aumento delle scorte di magazzino, e il secondo maggior aumento di disponibilità di merci per la rivendita registrato nella storia dell’indagine. Le poche vendite hanno inoltre lasciato nei magazzini un eccesso di merci invendute. A marzo si è registrato un aumento dei posti di lavoro per il diciannovesimo mese consecutivo. I dettaglianti hanno affermato che le assunzioni sono state frutto delle maggiori esigenze aziendali. Tuttavia, la crescita è stata di nuovo modesta e generalmente invariata rispetto a febbraio.



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Secondo Paul Smith, Director presso la IHS Markit, “Anche a marzo le vendite sono state al di sotto delle aspettative, anche se, secondo i dettaglianti monitorati, il calo è in parte dovuto al maltempo che a sua volta ha limitato le presenze e gli acquisti dei consumatori. Per quanto i dettaglianti prevedono di recuperare nel mese di aprile, le condizioni di base restano generalmente poco promettenti anche in virtù di una propensione alla spesa molto debole da parte dei consumatori. Tale propensione si manifesta nonostante la tendenza continua dei dettaglianti ad offrire sconti e promozioni nel tentativo di alleggerire l'eccesso di scorte di magazzino. Ciò si traduce in un incremento delle giacenze e nella continua riduzione dei margini”.

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